Diavù
  • Indoor
  • outdoor
  • PROJECTS
  • EXTRA
  • PERFORMANCES
  • Video
  • BOOKS
  • MUSIC
  • PRESS
  • MANIPHESTO
  • BLOG
  • WHO
Search
  • LINE-BREAK
    2019/01/28 Aboubakar Soumahoro
    LINE-BREAK
  • LINE-BREAK
    2019/01/21 ...insegnarci a vivere
    LINE-BREAK
  • LINE-BREAK
    2019/01/19 Ego Te Absolvo
    LINE-BREAK

INSTAGRAM

Carica di più...Segui su Instagram

FACEBOOK

View on Facebook

Diavù

2 weeks ago

Diavù

La guerriera e la matrona. Appia-Latina 2.0 ... See MoreSee Less

Photo

View on Facebook
·Share

Diavù

2 weeks ago

Diavù

Roma, quartiere Quadraro, 1 dicembre 2019.
APE ROMA, Csoa Spartaco, Via Libera, Baracca e Burattini e tante altre realtà culturali attive hanno organizzato un tour di trekking urbano raccogliendo fondi a sostegno della Casa delle Donne di Lucha y Siesta, un luogo di autodeterminazione delle donne, uno spazio culturale femminista di prevenzione e contrasto alla violenza maschile sulle donne e alla violenza di genere, un rifugio sicuro che è attualmente in pericolo perché messo in vendita dall'Amministrazione pubblica (Roma Capitale e ATAC).

Mi hanno chiesto un intervento davanti ai murales per parlare del progetto M.U.Ro - Museo Urban di Roma ma io ho deciso di parlare in generale di percorsi di emancipazione collettiva.
Di emancipazione da quel ghetto sociale e umano in cui alcune tipologie di persone vengono messe forzatamente da chi gestisce il potere e amministra la vita pubblica.
I luoghi in cui si vive, i nostri quartieri, sono spesso strumenti di questo meccanismo di ghettizzazione. Vedi le periferie romane ad esempio: senza più un'identità forte di cui poter andar fiere perché private delle loro memorie - dai reperti archeologici trasferiti al centro storico o nei musei di tutto il mondo, agli elementi commemorativi della loro storia (monumenti, targhe, ecc) mancanti o in degrado - le periferie vengono marginalizzate.
E, in luoghi indeboliti di un carattere fiero e forte, le dinamiche più inique del sistema mettono in scena se stesse: la criminalità sa di avere un bacino in cui è più facile attingere manodopera e la Polizia sa di avere mano libera rispetto ai quartieri centrali, come Borgo o via del Corso, perché la cronaca dipinge le periferie marginalizzate come "zone maledette", appunto.

Ci si potrebbe chiedere: perché le persone che ci vivono non si ribellano a queste dinamiche?
1) Perché spesso si celebra la stessa marginalità come un fenomeno che produce comportamenti da ammirare e imitare (vedi il fascino del prepotente, dello spacciatore, delle armi, della "Suburra", ecc...)
2) Perché il precariato di oggi per lo più è una condizione esistenziale condivisa tra persone individualiste concentrate sulla sussistenza propria e al massimo della propria famiglia, e non perciò una coscienza di classe collettiva, dunque non prevede quella solidarietà e collaborazione tra gli ultimi che poteva essere più diffusa all’epoca dei nostri nonni.

È proprio in questi quartieri dunque che bisogna creare percorsi di emancipazione collettiva. Ma come fare?
1) Bisogna studiare i luoghi, le radici, l’identità perduta e le trasformazioni dell’area, comprendendo anche i meccanismi di quella marginalità da dentro, e cercare di trasformare in valore umano condiviso quella convivenza nello stesso territorio.
2) Bisogna poi attivare un percorso partecipativo con gli abitanti e coi negozianti, basato proprio sulla condivisione di quei luoghi in cui vivono, stimolando delle relazioni tra loro e attività assieme.
Se nelle ideologie non ci si riconosce più, o non abbastanza, allora bisogna trovare altri lacci per legarci ai valori umani, tutti assieme.

MURo è stato un impegno forse più sociopolitico che artistico-culturale, che ha utilizzato ovviamente l’espressione artistica come mezzo, ma solo perché l’arte visiva è il mio lavoro e perché la Street Art ha la forza di riattivare quella relazione che era perduta tra il popolo e l’arte.
Realizzare i murales del MURo dal 2010 in poi, attivando un percorso partecipativo con gli abitanti e i negozianti, stimolando delle relazioni tra loro e gli artisti ospiti, è stata un’operazione che ha portato nel giro di qualche anno a celebrare le memorie del Quadraro, attraverso le opere d’Arte Urbana di artisti che ho chiamato da ogni parte del mondo.

Il MURo ha dimostrato così che una periferia proposta come modello negativo dalle notizie di cronaca locale e nazionale può divenire nel giro di qualche anno un luogo conosciuto in tutto il mondo per le sue opere d’arte, se questo processo di rigenerazione culturale è guidato da consapevolezza e competenza.

Questo è il MURo, un progetto con chiare intenzioni di creare emancipazione collettiva. E non può che stare sempre dalla parte di Lucha y Siesta.
... See MoreSee Less

Video

View on Facebook
·Share

Diavù is at Quadrarobuck.

3 weeks ago

Diavù

Alla libreria Quadrarobuck - a Roma tra i murales del M.U.Ro - Museo Urban di Roma del Quadraro - ad ascoltare (soprattutto!) e a parlare di “Operazione Balena”, il libro di Carla Guidi (Edilazio prima edizione 2004) sulla deportazione nazifascista del 17 aprile 1944. Grazie a tutti per l’invito e a Pierluigi Amen che ci ha ricordato che il fascismo in Italia è rimasto un bel ricordo romantico in tutte quelle famiglie che non hanno subito lutti e tragedie causate dal regime, e i cui figli erano, per obbligo istituzionale, tutti giovani balilla e bimbi figli della lupa che venivano raccolti il Sabato Fascista e negli altri raduni, tutti pieni di entusiasmo e fierezza, che sono stati indottrinati all’ombra dell’eroe mitico Mussolini e che, in fondo, non hanno mai cambiato veramente le loro idee fasciste non avendo fatti i conti né giuridici né morali con quel passato.
Foto @valtersambucini
... See MoreSee Less

Photo

View on Facebook
·Share

Diavù is with Gianluca Raro.

3 weeks ago

Diavù

Il mio Totòbolik di Scampia è su “Le strade parlano” di Marco Imarisio in libreria per Rizzoli Libri.
#diavù #diavu #totobolik #totòbolik #totóbolik #scampia #vele #napoli #italy #streetart #urbanart
(Il Totòbolik di Scampia l'ho realizzato 3 anni e mezzo fa assieme a the great Gianluca Raro che ha donato la sua verdeggiante selva al mio Totò e a quegli ecomostri di periferia desertificati dalle istituzioni). Thx Christian Gangitano e Simo Capti
... See MoreSee Less

Photo

View on Facebook
·Share

Diavù

4 weeks ago

Diavù

«...vi sembrerà quasi come di essere diventati invisibili e poter osservare, nei loro rispettivi studi, le mani operose di questi artisti. La magia del processo creativo che, da semplice idea, diventa prima linea a matita e poi segno sul muro».
Oggi è l'ultimo giorno per essere invisibili
(ovvero per visitare la mostra "Da Sketch a MURo" alla galleria Rossoventisette ArteContemporanea di Roma!)

Grazie Giorgio ❤️
... See MoreSee Less

Da Sketch a MURo: la radiografia dell’arte urbana

artwave.it

View on Facebook
·Share

Contacts

Diavù Studio Gallery

  • Circonvallazione Casilina, 62 - 00176 - Roma (Italy)
  • +39 06 45651130
  • info@diavu.com
  • Per visite su appuntamento e informazioni contattateci. |||||||||||||| For visits on appointment please contact us. ||||||||||||| Für Besuche auf Termin und Informationen über die Werke zum Verkauf, kontaktieren Sie uns bitte. ||||||||||||| Si vous voulez plus d’informations sur les oeuvres d’art en vente ou un rendez-vous, veuillez-nous contacter svp.

Copyright - David Diavù Vecchiato

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • YouTube
  • LinkedIn
  • society6
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok